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GENNAIO DI FUOCO, ATTESE 2,2 MILIONI DI PRATICHE

A inizio anno boom di domande per reddito e pensione di cittadinanza, bonus sociali e per asili nido. Soldini e Bagnoli (Consulta nazionale Caf): “Per il 2020 nella legge di bilancio non c’è alcuno stanziamento per i Centri di assistenza fiscale”

“Confermiamo l’impegno dei Caf ad assicurare l’assistenza ai cittadini, ma il rischio è che a gennaio non saremo nelle condizioni di svolgere i servizi di fronte a una simile ondata di afflussi”. A lanciare l’allarme sono Mauro Soldini e Massimo Bagnoli, coordinatori della Consulta nazionale dei Centri di assistenza fiscale. A inizio anno i Caf saranno inondati di pratiche: reddito e pensione di cittadinanza, bonus sociali (energia, gas e acqua), asili nido. Si prevede un afflusso di ben tre volte superiore alla media degli anni passati per la compilazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), necessaria per la richiesta dell’Isee: una marea di richieste, stimate in 2 milioni 200 mila pratiche, cui vanno sommate le diverse migliaia di cittadini che si rivolgeranno ai Caaf semplicemente per avere informazioni riguardo l’Isee precompilato, che appunto debutta il 1° gennaio.

Si stima un flusso di circa 100 mila Dsu al giorno. I calcoli sono presto fatti, a cominciare dai 978 mila percettori del reddito e della pensione di cittadinanza, che in gennaio devono presentare una nuova dichiarazione all’Inps, pena la sospensione del sussidio. A questi si sommano, anzitutto, coloro che debbono rinnovare le domande dei bonus sociali (energia, gas e acqua). Per garantire la continuità dell’agevolazione la domanda deve essere presentata entro un mese prima della scadenza, per cui i beneficiari, la cui agevolazione scade a febbraio, dovranno presentare la Dsu e la domanda di rinnovo entro gennaio.

Vanno sommati anche i richiedenti del bonus per gli asili nido: almeno la metà delle persone (200 mila) che ne ha diritto farà domanda a gennaio. L’attuale importo del bonus è di 1.500 euro su base annua, ma potrebbe essere aumentato fino a 3 mila euro modulando il contributo in base a tre fasce di indicatori Isee, sempre che tale modifica legislativa sia confermata a seguito dell’approvazione della prossima Legge di bilancio 2020. Sempre entro il 31 gennaio 2020 potrà essere presentata al Comune di residenza la domanda per l’assegno 2019 riconosciuto ai nuclei familiari numerosi, ovvero ai nuclei con almeno tre figli minori e in possesso di un Isee in corso di validità non superiore a 8.745,26 euro.

La Consulta nazionale dei Caf, però, pone una questione economica. Nel 2019 la convenzione con l’Inps ha previsto 82 milioni per gestire l’Isee (cui si aggiungono ulteriori 11 milioni reperiti dai risparmi di gestione), mentre 35 milioni sono stati stanziati per la gestione del reddito di cittadinanza nella scorsa manovra finanziaria. “Per il 2020 nella legge di bilancio non c’è alcuno stanziamento per consentire ai Caf di proseguire l’attività”, riprendono i due coordinatori della Consulta Mauro Soldini e Massimo Bagnoli: “Tutto ciò è molto rischioso, perché se non ci saranno finanziamenti certi nel 2020, per importi anche superiori a quelli del 2019, non avremo le risorse per assicurare le prestazioni ai cittadini”. Da qui, la proposta della Consulta di “un avvio morbido dei nuovi adempimenti previsti per gennaio, concedendo ai cittadini una moratoria per chi non presenterà l’Isee aggiornato nei termini previsti”.